sabato 17 maggio 2008

UDINE / VICINO E LONTANO. Identità e differenza al tempo dei conflitti

Venerdì 16 maggio

15:00
Oratorio del Cristo
Il logos della filosofia interculturale. Logos e Brahman
Ciclo di lezioni di filosofia interculturale a cura di Giangiorgio Pasqualotto con Emanuela Magno

16:30
Oratorio del Cristo
Chi sono i barbari? (I)
Ciclo di lezioni filosofiche a cura di Pier Aldo Rovatti con Giovanni Leghissa

sabato 17 maggio

09:00
Oratorio del Cristo
Altre Afriche. Il dibattito filosofico in Africa oggi
Ciclo di lezioni di filosofia interculturale a cura di Giangiorgio Pasqualotto con Giovanni Leghissa
Presentazione di Simplegadi: rivista di filosofia interculturale


15:00
Oratorio del Cristo
Pensare l´identità in Giappone: intercultura come trasformazione
Ciclo di lezioni di filosofia interculturale a cura di Giangiorgio Pasqualotto con Marcello Ghilardi


vedi il programma completo: http://www.vicinolontano.it/index.php?session=0S2802571626987MOY8879R&syslng=ita&sysmen=52&sysind=2&syssub=0&sysfnt=0&code=PROGR

vicino/lontano - identità e differenze al tempo dei conflitti


Analizzare e riconoscere i mutamenti che attraversano e ridefiniscono le nostre società, i nostri stili di vita e i nostri modelli di consumo; scalfire l’indifferenza e la disattenzione – se non l’ostilità e l’inquietudine – con cui spesso guardiamo al mondo ‘altro’; creare un osservatorio accessibile sulla contemporaneità per tentare di assumere una visione realistica e culturalmente/eticamente responsabile di fronte agli scenari presenti e ai processi in divenire: questa la sfida di vicino/lontano.

Studiosi, scrittori e artisti di prestigio internazionale – attraverso pubblici dibattiti, mostre e spettacoli – si confrontano, da punti di vista e con approcci disciplinari diversi, sulle nuove sfide economiche e l'antica arretratezza, sulla sostenibilità ambientale e il problema delle risorse, sui diritti negati e i costi umani del "progresso", sull'impatto sociale e culturale dei flussi migratori, sull’omologazione delle culture e il ruolo delle religioni nei conflitti e nei percorsi di pace…

Sono questi e altri i temi cruciali del nostro tempo su cui vicino/lontano intende aprire un confronto – col contributo di ospiti tra i più accreditati del mondo della cultura, dell'economia e dell'informazione – con l'intento di indurci a rimettere continuamente in discussione i paradigmi culturali che sostengono le nostre certezze e le “nostre” pretese universalistiche, sia in campo culturale che in campo economico.

lunedì 24 marzo 2008

Seminario permanente di Filosofia Interculturale

Venerdì 28 marzo p.v., alle ore 17 presso l'auletta seminari della Facoltà di Filosofia in p.zza Capitaniato 3 (primo piano), il prof. F. Squarcini (Università di Firenze e di Roma) terrà un incontro seminariale nell'ambito degli studi interculturali coordinato dal prof. G. Pasqualotto dal titolo "L'altro à la carte", relativo all'ambito delle culture del Sud-Est asiatico.

lunedì 11 febbraio 2008

FILOSOFIE IN AFRICA

COLLANA SIMPLEGADI / PENSIERI D’ORIENTE ANNO 12 / N° 28.11.2007



a cura di Giovanni Leghissa

Con questo numero Simplegadi sposta il proprio sguardo verso l’Africa, un continente che
ormai sta iniziando a occupare una posizione di rilievo nell’ambito del dibattito filosofico interculturale. A chiarire il senso complessivo dei saggi qui raccolti aiuta già il titolo scelto per questo fascicolo, il quale per la prima volta in Italia offre al lettore la possibilità di confrontarsi con la produzione filosofica africana. Il presupposto da cui partire è che quest’ultima non costituisce un blocco unitario e uniforme: la ricerca dei filosofi operanti nel continente nero presenta notevoli diversità a seconda del modo in cui la ricchezza del patrimonio culturale tradizionale viene fatta interagire con quelle forme di espressione del pensiero e della riflessione filosofica che si lasciano ricondurre alle varie tradizioni europee, ancora presenti in virtù della passata dominazione coloniale. Tuttavia, ad accomunare quasi tutti gli autori africani è proprio lo sforzo di riflettere sulla realtà presente dell’Africa a partire da una prospettiva unitaria, capace di definire un’originalità che non intende però coincidere con una presunta “autenticità”.
Posto che nessun pensiero filosofico possa prescindere da un’interrogazione sul luogo proprio, inteso non come accesso all’origine, bensì come condizione di possibilità della riflessione, il pensiero dei filosofi africani si presenta dunque come un lucido tentativo di mettere in questione il carattere locale, culturalmente e politicamente determinato, di quell’esercizio di riflessione sull’universale che continuiamo a chiamare filosofia.


Giovanni Leghissa (Trieste, 1964) è membro della redazione di “aut aut”, ha insegnato Filosofia all’Univeristà di Vienna e all’Univeristà di Trieste. Tra le sue pubblicazioni: L’evidenza impossibile. Saggio sull’immaginazione in Husserl (1999), Il dio mortale. Ipotesi sulla religiosità moderna (2004), Il gioco dell’identità. Differenza, alterità, rappresentazione (2005), Incorporare l’antico. Filologia classica e invenzione della modernità (2007). Ha curato inoltre l’edizione italiana di opere di Husserl, Derrida, Blumenberg, Hall. Attualmente insegna presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Udine.

ISBN 9788884836458

16,00 euro

martedì 15 gennaio 2008

S/PAESATI - EVENTI SUL TEMA DELLE MIGRAZIONI - VII edizione 2007

Associazione culturale “Spaesati”
Bonawentura –Teatro Miela
Teatro Stabile Sloveno

Teatro Miela - Sabato 19 gennaio 2008 , ore 20.30
Ingresso libero

Paulin J. Hountondji: LA FILOSOFIA AFRICANA

Il filosofo Paulin J. Houtondji dialoga con Giovanni Leghissa (Università di Udine) in occasione dell’uscita del numero della rivista “Simplegadi” dedicato alla filosofia africana.

Dopo secoli di rimozione finalmente inizia anche in Italia una ricezione delle voci africane della filosofia che possono arricchire il dibattito filosofico internazionale.

La filosofia africana in senso stretto nasce come risposta ai discorsi discriminatori che l’Occidente ha sviluppato sull’Africa: filosofi, etnologi e missionari hanno infatti, a lungo e in vario modo, negato agli africani una pari dignità culturale e la capacità di un pensiero razionale, vedendovi dei primitivi in balia dei sensi, delle passioni, della superstizione e di credenze collettive. La filosofia africana nasce come discorso che si rivolge nel contempo all’Africa e all’Occidente, come reazione e tentativo di proporre a un’immagine positiva di se stessi in cui ci si possa riconoscere.

Paulin J. Hountondji, nato nel 1942, è un filosofo e politico beninese. Hountondji ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pargi dove si è laureato nel 1966, e dove ha preso il dottorato con una tesi su Edmund Husserl. Dopo due anni di insegnamento in Francia e Congo, ricopre un incarico all'Università nazionale del Benin a Cotonou dove ancora insegna filosofia.
La sua carriera accademica fu interrotta da una parentesi politica. Essendosi opposto al regime militare che aveva governato il suo paese, Hountondji partecipò nel 1992 al ritorno del Benin alla democrazia e lavorò due anni per il ministero dell'educazione e delle comunicazioni. La sua opera maggiore, Sur la philosophie africaine : critique de l’ethnophilosophie (1977) vincitore di vari premi è stato selezionato tra i cento migliori libri africani del XX sec.

Giovanni Leghissa (Trieste, 1964), ha insegnato filosofia all’ Università di Vienna e dal 2003 al 2006 all’Università di Trieste, con un contratto reso possibile dalla legge sulla mobilità dei ricercatori italiani all’estero. E’ redattore della rivista “aut aut”, e di “Simplegadi” e ha curato l’edizione italiana di opere di Derrida, Blumenberg, Husserl, Overbeck, Tempels, Hall. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Il dio mortale. Ipotesi sulla religiosità moderna. (Medusa, Milano 2004), Il gioco dell’identità. Differenza, alterità, rappresentazione. (Mimesis, Milano 2005), Incorporare l’antico. Filologia classica e invenzione della modernità (Mimesis, Milano 2007)
Le sue indagini sono rivolte a un’epistemologia critica delle scienze umane, con particolare riferimento all’antropologia, alla storia delle religioni e alla filologia.

lunedì 7 gennaio 2008

Anno Europeo del Dialogo Interculturale

Con il 1° gennaio 2008 si è aperto l'Anno Europeo del Dialogo Interculturale. Gli obiettivi che sono stati posti sono i seguenti:

— promuovere il dialogo interculturale come processo in cui quanti vivono nell'UE possono migliorare la loro capacità di adattarsi ad un ambiente culturale più aperto ma anche più complesso in cui, nei diversi Stati membri e anche all'interno di ciascuno di essi, coesistono identità culturali e credenze diverse;
— mettere in evidenza il dialogo interculturale come opportunità di contribuire a una società pluralistica e dinamica, in Europa e nel mondo intero, e da essa trarre profitto;
— sensibilizzare quanti vivono nell'UE, in particolare i giovani, all'importanza di sviluppare una cittadinanza europea attiva e aperta sul mondo, rispettosa della diversità culturale e fondata sui valori comuni dell'UE definiti nell'articolo 6 del trattato UE e nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;
— porre in risalto il contributo delle varie culture ed espressioni della diversità culturale al patrimonio e ai modi di vita degli Stati membri.
Gli obiettivi specifici dell'anno europeo del dialogo interculturale sono i seguenti:
— cercare di sensibilizzare quanti vivono nell'UE, in particolare i giovani, all'importanza di partecipare al dialogo interculturale nella vita quotidiana;
— adoperarsi per identificare, condividere e dare un riconoscimento europeo visibile alle migliori pratiche di promozione del dialogo interculturale in tutta l'UE, in particolare tra i giovani e i bambini;
— rafforzare il ruolo dell'istruzione come mezzo importante per insegnare la diversità, aumentare la comprensione delle altre culture e sviluppare competenze e migliori prassi sociali, nonché mettere in evidenza il ruolo centrale dei mezzi di comunicazione nella promozione del principio di uguaglianza e della comprensione reciproca;
— rendere più visibili e coerenti e promuovere tutti i programmi e le azioni della Comunità che contribuiscono al dialogo interculturale e assicurarne la continuità;
— contribuire ad esplorare nuovi approcci al dialogo interculturale che implichino la cooperazione di un'ampia varietà di attori dei diversi settori.

(informazioni tratte dal sito: http://db.formez.it/ProgrammiComunitari.nsf)